« E’ questa intensità del poco-prima che cercano di svelare, prima degli sguardi della folla, prima del giudizio, prima del confronto. La sala prove è insieme quel luogo protetto in cui si può continuare a cercare, dove si può sbagliare, dove la caduta fisica e morale è considerata come una tappa di lavoro.»
Marie Sorbier, Io gazette, 17 ottobre 2021
“Come in altre occasioni, il lavoro di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini attorno a una vena non si esaurisce con una singola estrazione. Nel caso dell’attuale progetto su “Ginger e Fred” di Federico Fellini, sono tre le produzioni: dopo il debutto estivo a Santarcangelo il prezioso “Sovrimprssioni” arriva anche a Roma; la seconda vede la luce sul palco dell’Argentina nell’ambito di Romaeuropa Festival ha il titolo di “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme”; la terza è il documentario con Jacopo Quadri “Siamo qui per provare””.
Carlo Lei, KLP Teatro, 20 ottobre 2021
“La serata tocca l’anima col blackout e il fermo immagine di Ginger e Fred, col vario vintage canoro e coreografato, e infine con la memoria dei commiati in palcoscenico dei grandi del Novecento. Uscendo, si ha la sensazione di restare scossi, partecipi, grati.”
Rodolfo di Giammarco, Repubblica, 23 ottobre 2021
“Parlare è ballare. Ballare è agire nel mondo. “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme” del duo artistico Deflorian/Tagliarini, in scena al Teatro Argentina – Teatro di Roma, attraverso un lavoro tanto archeologico quanto umano, illumina il passato, fa luce sul presente e dona una scintilla di futuro.”
Margherita Dotta, Le Nottole di Minerva, 28 ottobre 2021
“Uno spettacolo importante di Deflorian/Tagliarini, la cui scena si apre su di un palco vuoto, raggiunto da una guida che illustra per cinque turisti le rovine di quello che, un tempo, era chiamato teatro. Inizia qui, da una metanarrazione, un percorso intimo e poetico di svelamento che porterà a identificare il teatro con la società contemporanea. “Avremo ancora occasione di ballare insieme” di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Francesco Alberici, Monica Demuru, Martina Badiluzzi e Emanuele Valenti.
Simone Nebbia, Teatro e Critica, 21 novembre 2021
“Ciò che viene evocato non è nostalgia. Ma piuttosto la ricerca del nucleo duro e inscomponibile da cui parte ogni spettacolo. Quale movimento del corpo avvia un passo di danza? Basta un solo osservatore per costituire una scena? Queste domande sono state anche quelle di Peter Brook per decenni.(…) Un grande palcoscenico vuoto, con solo due camerini a destra e sinistra: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sanno come nessun altro magnificare un palcoscenico immerso nell’oscurità, e riempirlo grazie agli attori.”